Mercoledì 15 marzo a partire dalle ore 10.30, nel Chiostro del Carmine, ex complesso conventuale dei Carmelitani edificato nel XVIII secolo, sede della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Nesiotikà – Insulae Maris Nostri et Externi“di Oristano, si svolgeranno gli Oristano Aegean Seminars.
I seminari, organizzati dal centro CIRCE, prevedono gli interventi della professoressa Metaxia Tsipopoulou, Ph. D. Director emerita Hellenic Ministry of Culture, su Petras, Siteia (Creta orientale): la necropoli intatta di un’élite palaziale; un paesaggio della memoria attraverso i secoli (2900-1700 a.C.), del professor David W. Rupp, Professor emeritus, Brock University, su Halasmenos, Ierapetra: a late minoian IIIC (12th century BC) settlement in east Crete e della dottoressa Nadia Canu, direttrice della Fondazione Mont’e Prama, su Sardegna, storie di pietra.
CIRCE
Il Centro CIRCE (Centro Internazionale per la Ricerca sulle Civiltà Egee “Pierre Carlier”), inaugurato a Oristano nel 2022, nasce dalla collaborazione fra l’Università degli Studi di Sassari, il Consorzio UNO (Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università di Sassari) e il Comune di Oristano e ha la sua sede nel Museo Antiquarium Arborense di Oristano.
L’interesse dell’Università di Sassari alla creazione di un centro di ricerca sulle civiltà egee in Sardegna si deve non solo all’esistenza di noti manufatti di importazione cipriota e ai famosi lingotti ox-hide di uguale provenienza, ma soprattutto alle più recenti acquisizioni, che vedono la Sardegna sempre più protagonista negli scambi, nei commerci e, in alcuni casi, nelle vicende relative a Cipro, a Creta e al Mediterraneo Orientale fra XV e XI secolo a.C.: i ritrovamenti di ceramiche nuragiche a Kommos (Creta) e, più recentemente, le scoperte di Pyla-Kokkinokremos (Cipro) e di Antas Fluminimaggiore, dove è stato rivenuto uno spillone in bronzo di fattura locale con iscrizione in scrittura cipriota “classica”.
Dedicato a Pierre Carlier, insigne storico del mondo greco prematuramente scomparso e profondo conoscitore della società micenea, il Centro ospita il “Fondo archivistico-librario Jean-Pierre Olivier – Frieda Vandenabeele”, costituito dagli archivi e dalle biblioteche personali che i due studiosi hanno generosamente donato al Centro.
Nesiotikà
La Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi di Sassari ha sede a Oristano, il suo obiettivo è la formazione di specialisti con un profilo professionale specifico inerente all’archeologia delle isole del Mediterraneo e dell’Atlantico in tutte le dimensioni cronologiche (antichità, medioevo e post-medioevo).
La sua denominazione completa è, infatti, Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Nesiotikà – Insulae Maris Nostri et Externi“, proprio a tracciare con maggiore evidenza gli ambiti geografici a cui si fa riferimento nel percorso formativo, ossia il Mediterraneo (le isole del Mare Nostro) e l’Atlantico della Penisola Iberica e del Marocco (i Mari esterni).
La denominazione generale della scuola di Specializzazione «NESIOTIKÀ» definisce, tramite l’utilizzo dello specifico lessema greco, gli studi sulle isole che godono, nel pensiero antico, di una profonda ambivalenza: da un lato rappresentano un ‘punto di passaggio’ lungo le rotte mediterranee, dall’altro, per la loro stessa natura, sono luoghi ‘remoti’ e ‘isolati’, e, in quanto tali, possono trasformarsi in luoghi utopici.