I Giganti di Mont’e Prama
Siamo arcieri, guerrieri, pugilatori, ma tutti ci chiamano i Giganti.
Siamo le antiche statue di Mont’e Prama, siamo le immagini di giovani uomini abili e coraggiosi.
Alcune di noi ostentano le armi della guerra: la corazza finemente lavorata, lo scudo e la spada, oppure l’arco e la faretra piena di frecce. Altre mostrano, su un corpo vestito solo di un corto gonnellino a punta, le armi del pugilato rituale: il guantone provvisto di una punta e lo scudo leggero e flessibile.
Intorno a noi, le pietre sacre e i modelli delle alte torri di pietra esprimono l’identità culturale della nostra gente, costruita attraverso i secoli su questa grande isola.
Un tempo stavamo in piedi, allineate nella necropoli lungo la strada alle pendici della collina, nella Sardegna occidentale, nelle campagne di Cabras, nella regione del Sinis.
Un legame di sangue e di cultura unisce le generazioni.
Noi, le statue, rappresentiamo la discendenza, l’appartenenza,
i valori della comunità vivente.
La tipologia rappresentata è quella dell’arciere orante ben conosciuta dai bronzetti. È al confronto con i bronzetti, infatti, che ci rivolgiamo per le ricostruzioni delle parti mancanti. Non abbiamo purtroppo teste ben conservate, dobbiamo ipotizzarle simili ai volti dei guerrieri.