I luoghi dei Giganti
La penisola del Sinis è una terra fertile e felice, con antiche saline e stagni.
Spiagge, insenature e un golfo accolgono, da sempre, chi va per mare.
I beni culturali attualmente conferiti alla Fondazione sono: l’area archeologica di Mont’e Prama, il Museo civico di Cabras, l’area archeologica di Tharros con relative necropoli, la torre di San Giovanni e l’ipogeo di San Salvatore. Con l’ingresso dell’Arcidiocesi di Oristano nella Fondazione Mont’e Prama come socio sostenitore, la Fondazione ha assunto l’impegno per la valorizzazione culturale e turistica delle chiese di San Giovanni di Sinis e San Salvatore.
Dall’area archeologica di Mont’e Prama, dove sono ancora in corso scavi, provengono le statue dei Giganti, i modelli di nuraghe e i betili.
Il Museo civico Giovanni Marongiu ha dedicato al complesso scultoreo tre sale in cui sono custoditi i Giganti, i modelli di nuraghe e i nuovi rinvenimenti degli scavi del 2015.
La città di Tharros, ubicata all’estremità meridionale della penisola del Sinis, venne fondata alla fine dell’ottavo secolo avanti cristo o nel settimo da genti fenicie in un’area già frequentata in età nuragica.
La torre di San Giovanni di Sinis fu edificata tra la fine del quindicesimo e l’inizio del sedicesimo secolo sulla sommità dell’altura che sovrasta l’area archeologica di Tharros.
L’ipogeo, parzialmente scavato nella roccia, si trova sotto la chiesa dedicata a San Salvatore, al centro del villaggio omonimo.
La chiesa di San Giovanni di Sinis, a tre navate, risale all’epoca protoromanica (undicesimo secolo), ma la prima costruzione risale al periodo bizantino.
Negli spazi del Museo archeologico nazionale di Cagliari si trovano 33 sculture di Mont’e Prama tra arcieri, guerrieri, pugilatori e modelli di nuraghe.