Dal principio fu la richiesta di riunione dell’intero complesso statuario di Mont’e Prama, anche dei reperti non restaurati, sotto l’egida della Fondazione, con l’istituzione di un tavolo tecnico, disposta dalla Direzione generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Ministero della Cultura.
Il punto di approdo è la firma di un solido protocollo che regolerà la nuova fase della ricerca su Mont’e Prama, assegnando un ruolo a ognuna delle istituzioni chiamate a operare per la tutela e la valorizzazione del sito e del complesso statuario monumentale.
L’accordo, firmato oggi al museo di Cabras dalla Segretaria del MiC per la Sardegna Patricia Olivo, dalla Soprintendente ABAP di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna Monica Stochino, dal Soprintendente ABAP di Sassari e Nuoro Bruno Billeci e dal presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni prevede importanti novità a proposito delle nuove campagne di scavo e restauro, sulle quali – in capo al Segretariato e alla Fondazione – sono già disponibili copiose risorse messe a disposizione dal Ministero della Cultura e dalla Regione Autonoma della Sardegna.
Importante è stato anche il ruolo del Museo archeologico nazionale di Cagliari che, di concerto con la Direzione generale dei Musei, ha sin da subito trasferito alla Fondazione i reperti di Mont’e Prama custoditi a Cagliari, in attesa di riconsegnare il complesso statuario, che verrà riunito a Cabras appena saranno completati i lavori della nuova ala del Museo civico “Marongiu”.
Inventario
Entro fine maggio verrà completata – grazie a un finanziamento del Segretariato del MiC – l’inventariazione di tutti i frammenti scultorei provenienti dalla necropoli di Mont’e Prama, al fine di acquisirli al patrimonio dello Stato, che subito dopo potrà disporre il conferimento in uso alla Fondazione.
Nel dettaglio, la Fondazione stessa si occuperà di tutti i reperti che dal 2014 sono custoditi nelle casse sigillate nel Centro di restauro di Li Punti. La Soprintendenza, che ha in corso lo studio finalizzato anche alla pubblicazione dei reperti provenienti dagli scavi svolti sotto la direzione scientifica del proprio personale, procederà alla inventariazione degli altri reperti conservati presso il deposito di Cabras e altri depositi sul territorio, con analogo supporto del Segretariato regionale.
Restauro
A valere sui 2,8 milioni di euro messi a disposizione dal Segretariato del MiC, la Soprintendenza ABAP di Cagliari avvierà al Museo di Cabras un progetto di restauro didattico delle statue ritrovate nella campagna di scavo condotta fra il 2014 e il 2016. Il laboratorio verrà allestito nella sala del Museo che oggi ospita i tre Giganti in attesa di “manutenzione” e sarà dunque visibile dai visitatori impegnati nel tour della struttura. Nel contempo le altre sculture verranno spostate in un nuovo allestimento temporaneo presso la Sala del Paesaggio, che sarà a sua volta visitabile. All’interno di questo primo lotto ci sarà un ruolo importante anche per il laboratorio SABAP di Calamosca, dove verrà invece effettuato il restauro dei modelli di nuraghe, che verranno movimentati fra Cabras e Cagliari uno alla volta, secondo un cronoprogramma che è dettagliato nel testo dell’accordo.
Alla Fondazione Mont’e Prama, con circa 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Sardegna, è affidato invece il progetto che consentirà la riapertura del Centro di restauro e conservazione di Li Punti, di proprietà della Soprintendenza SABAP di Sassari e Nuoro. Si partirà dai reperti depositati sin dalla conclusione della precedente campagna di restauro, presso quei laboratori: ora verranno riesaminati, sotto la responsabilità e la titolarità scientifica della Fondazione Mont’e Prama, e se necessario confrontati e assemblati con reperti oggi custoditi presso il Museo di Cabras. Il tutto sotto l’alta sorveglianza, disposta dal Codice, della SABAP di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna.
Nuovi scavi a Mont’e Prama
La Fondazione e la Soprintendenza ABAP di Cagliari concordano nell’armonizzare gli interventi al fine di rendere il sito archeologico disponibile alla fruizione pubblica nel minor tempo possibile. Nello specifico:
- La Soprintendenza condurrà la prevista campagna di scavo garantendo, nei limiti imposti dalle norme di sicurezza e dal buon andamento dei lavori, la accessibilità del sito per le finalità di promozione in capo alla Fondazione;
- La Fondazione condurrà la prevista campagna di scavo, previo espletamento dell’iter di concessione in capo alla DG ABAP, assumendone la direzione scientifica e con l’alta sorveglianza della Soprintendenza.
- La Fondazione curerà gli aspetti di promozione e comunicazione relativi alle attività avendo cura di concordare le iniziative e i contenuti della comunicazione con la Soprintendenza e il Segretariato regionale per gli interventi in capo a quest’ultimo.
- La Fondazione provvederà con proprie risorse a dotare il sito degli elementi infrastrutturali utili alla futura fruizione e alla gestione degli ulteriori progetti di ricerca; gli interventi saranno vagliati e autorizzati dalla Soprintendenza come da disposizioni vigenti, in tempi coerenti con le esigenze di promozione del contesto.
Dichiarazioni
Anthony Muroni: “Abbiamo firmato un accordo storico, che sancisce una duratura collaborazione tra tutti i soggetti impegnati nella tutela e la valorizzazione del sito di Mont’e Prama. Ciò è stato reso possibile dalla leale collaborazione fra MiC, Regione Autonoma della Sardegna e Comune di Cabras. Nello specifico la Fondazione ha ottenuto un importante riconoscimento di affidabilità, vedendosi assegnata la possibilità di poter effettuare, con una sua direzione scientifica, sia il restauro dei reperti nel Centro di Li Punti che nuovi scavi a Mont’e Prama. Voglio poi sottolineare l’alto valore simbolico dell’accordo raggiunto per il restauro didattico dei Giganti presso il Museo di Cabras e non a Cagliari. Abbiamo ottenuto, con la pazienza del confronto continuo e della mediazione, il risultato che l’Amministrazione comunale e la cittadinanza ci avevano chiesto al momento della costituzione della Fondazione. In questa maniera le istanze che portarono alla crisi istituzionale del febbraio 2021 possono dirsi raggiunte. Dunque, non abbiamo difficoltà a dividere la gioia e la responsabilità per questo risultato con l’Amministrazione e l’intera comunità”.
Patricia Olivo: “La Direzione generale aveva assegnato al Segretariato da me diretto il coordinamento di un tavolo di concertazione che non si presentava facile, visti i precedenti. Invece, soprattutto grazie al senso di responsabilità di tutti gli uffici del Ministero e alla collaborazione della Fondazione, tutto è andato per il meglio. Del resto, l’ho sempre detto, sin dal giorno dal luglio 2021, quando io stessa sono stata chiamata a far parte del Cda del nuovo ente: tutti gli uffici del Ministero avevano e hanno interesse affinché la Fondazione possa lavorare bene e nell’interesse pubblico. Da parte nostra, con tutti i nostri uffici, siamo già al lavoro perché sia l’inventario che i progetti di restauro e le nuove ricerche a Mont’e Prama possano avanzare nel modo più celere ed efficace possibile”.
Monica Stochino: “La collaborazione con la Fondazione è quasi quotidiana e riguarda non solo gli aspetti che sono regolati da questo accordo. Voglio anzitutto sottolineare lo spirito di abnegazione e l’impegno che da anni la struttura della Soprintendenza ha messo e mette al servizio di Mont’e Prama, pur soverchiata dalle carenze d’organico e dalla molteplicità di atti che ogni giorno deve produrre su un territorio regionale che è amplissimo. Siamo pronti a partire con un nuovo cantiere di scavo, diretto da Alessandro Usai, che proseguirà le ricerche sulla stessa direttrice che ha interessato i rinvenimenti di due nuovi torsi di Giganti nell’aprile del 2022. Così come siamo pronti a far partire le operazioni di restauro, tra il nostro laboratorio di Calamosca e il Museo di Cabras”.
Bruno Billeci: “La Soprintendenza di Sassari e Nuoro, pur non essendo territorialmente coinvolta nelle operazioni di ricerca e valorizzazione, ha aderito con grande piacere all’invito del Segretariato regionale e della Fondazione Mont’e Prama a far parte di questa nuova, spero entusiasmante, fase del progetto legato alle statue e alle sculture che proprio nel nostro Centro di restauro e conservazione vennero studiate, assemblate e messe a disposizione della comunità scientifica e dei visitatori. L’auspicio è che l’accordo di oggi possa essere il primo passo verso una futura evoluzione, ancora più coraggiosa, capace di regalare alla Sardegna grandi opportunità legate alla ricerca scientifica, allo studio e a una nuova forma di archeologia pubblica e partecipata”.