Si è svolto in questi giorni a Cipro l’evento di apertura per le celebrazioni del XX anniversario della Rotta dei Fenici, itinerario culturale del Consiglio d’Europa.
Alla cerimonia, ospitata all’Università di Nicosia e alla presenza dei Viceministri del Turismo e della Cultura, nonché di Stefano Dominioni, direttore dell’Istituto Europeo delle rotte culturali del Consiglio d’Europa, sono state illustrate le finalità volte al dialogo culturale e allo scambio di buone pratiche nel settore del turismo culturale. È stato presentato il modello organizzativo di accoglienza, basato sulla formazione, l’inclusione, i servizi, la digitalizzazione, l’accessibilità e l’offerta turistica permanente e non stagionale. Al gruppo internazionale sono state dedicate visite guidate nei principali siti archeologici dell’Isola, dove è stato evidenziato l’avanzato sistema di infrastrutturazione e valorizzazione.
Tra le delegazioni presenti, oltre al Paese ospitante, il Libano, la Grecia, la Croazia, la Spagna, l’Italia. La Fondazione Mont’e Prama, che è entrata in questo network principalmente con la finalità di promuovere e valorizzare l’area archeologica di Tharros, è stata rappresentata dalla Consigliera Graziella Pinna e dalla Direttrice Nadia Canu.
“Tra la fine di marzo e il mese di aprile vorremmo ospitare a Cabras un evento preparatorio dell’Assemblea internazionale del 20 e 21 ottobre, quando proprio nel Sinis la “Rotta dei fenici” festeggerà il suo ventennale – dice la consigliera Graziella Pinna – vorremmo che fossero con noi le altre Fondazioni, in particolare Pula, Barumini, Alghero e Oristano, oltre che il Comune di Porto Torres, unico altro socio sardo oltre alla Fondazione Mont’e Prama, e i Comuni sardi originariamente aderenti. Oltre che, naturalmente, le Soprintendenze e gli istituti MIC e con loro le cooperative di gestione e le associazioni delle guide”.
Per la direttrice Nadia Canu “Il confronto costruttivo con una realtà per molti versi similare alla Sardegna, che fa del patrimonio culturale il punto di forza dell’offerta turistica, è fonte di spunti per il miglioramento. Si rinsalda un legame antico, che in età nuragica era particolarmente strutturato; si lavora nell’ottica del supporto alla prosecuzione delle ricerche, anche con atti concreti come il rinnovo della borsa di studio della Fondazione per il Centro Circe, con sede a Oristano, che si occupa di civiltà egee; infine, aspetto più importante, si favorisce il dialogo interculturale tra le sponde estreme del Mediterraneo in un momento in cui, più che mai, tutti siamo chiamati alla cooperazione e a lavorare per la pace e armonia tra i popoli”.